
Sorpresa! Daily News ha trattato nei mesi scorsi con dovizia di dettagli il memorandum d’intesa firmato alla fine del 2017 tra la Repubblica di San Marino e la multinazionale cinese Zte riguardo allo sviluppo delle tlc.
Attraverso il documento, le due entità e l’Aass si sono impegnate ad arrivare ad un accordo definitivo al più presto. Ora quell’accordo è realtà.
A dare l’annuncio sono stati nel primo pomeriggio il segretario di Stato al Commercio e Industria Andrea Zafferani, il segretario con delega all’Aass Marco Podeschi e Hu Kun, Ceo di ZTE Italia.
Fondamentale per l’intesa è stato il business plan del progetto, realizzato dai consulenti dell’Aass. Per questa ragione al tavolo dei relatori erano presenti anche il presidente dell’Azienda Federico Crescentini e Jaume Salvat Font, ex amministratore della Andorra Telecom ed estensore del piano insieme ai sammarinesi Gerardo Giovagnoli e Augusto Gasperoni.
L’accordo con Zte porterà molte novità per le telecomunicazioni sul Titano.
Una su tutte è la realizzazione di una rete mobile di proprietà dello Stato, seguendo quello che è già in fase di realizzazione con la fibra ottica.
“Vogliamo – ha detto Zafferani – che lo Stato sia protagonista anche per le reti, non solo per l’infrastruttura, cioè i pali. In questa rete di proprietà dello Stato gli operatori potranno entrare pagando in base al traffico prodotto”. Questo grazie alla tecnologia ran-sharing (qui una spiegazione in lingua inglese di come funziona) che consente a operatori diversi di utilizzare la stessa antenna.
Operatori che arriveranno a breve. “Come indicato nel memorandum – ha detto Zafferani – Zte si è impegnata a portare sul Titano una richiesta di interesse formale di un nuovo operatore. Si tratta di Wind Tre che ha annunciato l’interesse nell’utilizzare la rete che lo Stato metterà in piedi. Il discorso è aperto anche con Vodafone“.
Dal canto suo Hu Kun ha sottolineato come “la nuova infrastruttura fornirà una leva importante per lo sviluppo del paese”.
“Siamo molto lieti – ha aggiunto – di avere questa collaborazione con San Marino. È molto eccitante portare la tecnoclogia più avanzata in questo che è uno degli stati più antichi del mondo. L’infrastruttura tlc è strategica per un paese. Con l’Aass puntiamo a portare le migliori tecnologie in questo paese e ad offrire i nostri servizi e il supporto per garantire maggiori vantaggi e nuovi servizi per le imprese e i cittadini”.
Altro aspetto importante dell’accordo è la realizzazione di un training center sul Titano. “Sarà attivato insieme all’università di San Marino – ha detto Kun – per formare cittadini sammarinesi e portare San Marino più vicino all’economia mondiale”.
Il Ceo di Zte Italia ha poi ricordato gli imponenti numeri della multinazionale cinese.
“Siamo uno dei più grandi fornitori di tecnologie nel mondo con circa 85mila impiegati di cui 35mila dedicati a ricerca e sviluppo.
Per quanto riguarda il 5G Zte è uno dei leader nell’innovazione di questa tecnologia. Siamo profondamente impegnati nel suo sviluppo e stiamo spingendo per la sua commercializzazione globale che avverrà nel 2020. Puntiamo anche a ridurre il costo del 5G per gli operatori.
Per quanto riguarda l’Italia – ha aggiunto Kun – abbiamo 14 uffici e 600 impiegati di cui più del 75% sono italiani. E l’obiettivo è aumentare questo numero nel futuro”.
Jaume Salvat Font ha quindi illustrato i contenuti del business plan.
“Abbiamo pensato ad un progetto globale – ha detto – un progetto di 25 anni in cui l’investimento pubblico avrà un ritorno”.
In questo lasso di tempo, stime prudenziali, indicano che a fronte di una spesa per San Marino di circa 80-90 milioni di euro tra investimenti e manutenzione, il ritorno sarà di 135 milioni di euro ovvero circa 5 milioni all’anno.
Degli 80-90 milioni circa 10 saranno spesi nel 2018, ha detto Salvat.
“I guadagni – ha aggiunto Zafferani – sono costituiti dai contributi delle aziende private per utilizzare la rete”.
Il presidente dell’Aass Crescentini ha invece spiegato il ruolo centrale dell’Azienda dei Servizi. “Ciò che ha fatto decidere Aass a sposare il progetto è stato il considerare le tlc come le altre commodity che già gestisce”. Questo perché “nell’era moderna la tecnologia è fondamentale e per questo abbiamo condiviso questo progetto strategico che può essere un business case nel mondo, in cui lo Stato cede in affitto la struttura fisica agli operatori”.
“Con l’avvento del 5G – ha aggiunto – San Marino si apre all’IOT, con sviluppi in diversi settori, come l’industria 4.0 in cui il nostro paese potrebbe essere attrattivo”.
Crescentini ha anche ricordato che in base agli accordi l’infrastruttura resterà in mano all’Aass ma la gestione sarà affidata ad una Newco partecipata dalla stessa Azienda e da Zte in maniera esigua.
“Aass e la Newco – ha sottolineato – affitteranno solamente l’infrastruttura, non saranno operatori”.
Per quanto riguarda le tempistiche di attuazione del progetto Zafferani ha spiegato: “È al lavoro il comitato composto da tutti i promotori che ha già portato al business plan e all’arrivo di Wind Tre. Dovremo creare la newco e dovremo decidere i siti mobili”, ovvero dove piazzare le antenne.
Su questo il segretario ha detto che il progetto Polab sarà aggiornato. “Vorremmo la massima copertura con il minimo impatto ma è chiaro che senza le antenne i telefoni non vanno. Il progetto Polab verrà aggiornato con le nuove tecnologie ma la filosofia rimane quella”. Probabili piccoli spostamenti riguardo ai siti proposti e un abbassamento dei pali.
“Alla fine – ha sintetizzato – gli operatori decideranno se affittare gli impianti o usare rete attiva, un po’ come succede adesso con la fibra. E sul territorio ci saranno due impianti trasmittenti: uno dello Stato e uno della Telecom”.
Per quanto riguarda il 5G diventerà uno standard e commercializzato tra qualche anno. Si parla del 2020.
“Entro un anno e mezzo o due – ha concluso il segretario Podeschi – oltre alla fibra avremo anche le reti mobili di proprietà dello Stato. San Marino diventerà così un punto di eccellenza tecnologica”.